Domenica sera – Casa Parrocchiale.
Sazia i tuoi figli, Signore! - Così ci ha fatto pregare la liturgia di oggi, inseguendoci per quattro celebrazioni a
Santana e a
Saude, al
Brejo e a
Santana ancora. L’instancabile
padre Vicente ha spiegato a piccoli e grandi, per lo più di sesso femminile, che Gesù può sfamare più di cinquemila persone con cinque pani e due pesci.
I commenti ascoltati dal foglietto liturgico popolare della
San Paolo brasiliana insistono tutti sul valore della
¨partilha¨, la condivisione insegnata da Gesù come rimedio alla fame di tutti i poveri, in Brasile e nel mondo intero.
Condivisione di pane materiale e spirituale, condivisione di vita anche tra popoli e culture diverse, condivisione tra Chiese di diversi continenti.
Grazie a
Mons. Scarafile, a Mons. Lessa e al suo successore
Mons. Siveri, anche noi ci troviamo oggi coinvolti in una avventura personale e comunitaria, il cui senso va dispiegandosi giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Don Vincenzo continua a proporre a tutti questa domanda sul senso della sua avventura, anche perchè egli non vuole essere equivocato come procacciatore soltanto di beni materiali per i poveri del Nord-Est brasiliano.

Alla fine del secondo giorno dall'arrivo in Brasile, desideriamo già condividere con le nostre comunità la bellezza affascinante e provocatoria di questa esperienza. La vicinanza del fiume
San Francisco, lungo 2.990 Km , il settimo del Brasile, ci spinge a condividere un'immagine: esso scorre sempre e qui, a
Santana, giunge quasi alla fine del suo percorso, immergendosi lentamente nell’oceano Atlantico. Lascia nella comunità santanense un senso di
attesa e movimento insieme: la gente sembra proiettata tutta verso il domani, scorre senza sosta nella speranza di un futuro migliore. Lo leggi negli occhi dei bimbi e degli adolescenti, ma anche dei giovani e degli adulti; lo ascolti dalle labbra del Sindaco e dei pochi che svolgono attività produttive o commerciali. Un movimento frenato da antiche abitudini, che diventano più evidenti la domenica, giorno di ubriacature con coca-cola e
caçasa (leggi "casciassa", grappa ricavata dalla canna da zucchero,
ndr), giorno di ricerca spasmodica di emozioni forti, giorno di tensioni verso la comunità e verso la solitudine.
A tutti questi uomini e donne, con i loro desideri e le loro paure, va incontro la testimonianza semplice e forte di
Don Vincenzo. Profezia? Certamente egli vive gesti profetici nella storia e tenta di seminare nei solchi di Proprià e di Castellaneta preziosi semi di Vangelo vissuto. Lo abbiamo visto in azione, come maestro di vita, quando abbraccia i bimbi come un vecchio patriarca, quando prepara la colazione per loro, quando predica e organizza incontri nei vari villaggi. Con lui sono sempre in azione le due
suore, Povere Figlie di Nostra Signora della Visitazione, Sr. Carmelina e Sr. Rita. Sono così profondamente inserite in questa cultura e visibilmente appassionate di Gesù Cristo e della dignità di ogni essere umano.
Posti di fronte a queste testimonianze, anche i nostri cuori hanno reagito con la preghiera e la riflessione. In particolare abbiamo pregato per le mamme, tante mamme, piccole grandi e anziane, che hanno suscitato in noi commozione e preoccupazione, desiderio di fraternità e esperienza di intimità, invocazione dell’aiuto materno di Maria e Fiducia nella vita.
Abbiamo pregato perchè i figli, una volta messi al mondo, non vengano più abbandonati né dalle loro mamme né dalla società e dalla chiesa.
Abbiamo pregato perché tutti continuiamo a dar loro pane di affetto e di istruzione, pane di lavoro e di fede. Per questo
servono tanti padri e tante madri nello Spirito, uomini e donne che si consacrino totalmente al Dio della Vita, il quale attraverso di loro desidera continuare a saziare i suoi figli con il Pane dell’ Amore.

Concludiamo questo saluto-messaggio, invitandovi ad unirvi a noi con la vostra preghiera ed il vostro sostegno morale e materiale. La nostra visita continua nei prossimi giorni tra persone e situazioni che sono tutte grate alle famiglie e agli amici rimasti in Italia, che permettono loro di continuare ad aver fiducia nella vita. A tutti un abbraccio ed un arrivederci.
+
Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Castellaneta,
Don Domenico Cantore, Vice-Parroco
S.S. Annunziata in Palagiano,
Domenico Sgobba, della Parrocchia del
Carmine in Mottola,
Mario e Maria Teresa Pinto, Medici di Roma.
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